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[tl;rl 107] La morte è la cosa di cui parlo di più.

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💌 A volte una volta al mese. E sì, parlo pure di marketing.
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[tl;rl 107] La morte è la cosa di cui parlo di più.

📬 Va tutto bene e non racconto storie tristi.

Domitilla Ferrari
Apr 20, 2023
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[tl;rl 107] La morte è la cosa di cui parlo di più.

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- Hai ascoltato il podcast?
- L’ho abbandonato appena hai iniziato a parlare di morte.
- Cioè appena iniziata la prima puntata?

Per questo ho pensato di specificare che non ho brutte notizie da dare: voglio solo parlarne anche con te.

Dopo i soldi, il prossimo tabù da abbattere è quello di parlare di morte.

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Cosa succederebbe se morissi oggi? 

Me lo chiedevo al minuto 1:56 di Due gradi e mezzo (sono andata a controllare).

🎧 Tutti scriviamo tante cose online, prima ancora dei commenti: tutti in Rete ci siamo entrati con la data di nascita per sottoscrivere un servizio (che poi ricorderà il nostro compleanno alle persone con cui siamo in contatto). 

Al mio compleanno una serie di servizi a cui sono iscritta continuerebbero a mandare un promemoria a amici e conoscenti. Mi è già capitato di ricevere l’invito a fare gli auguri a chi non c’è più. E a te?  

Se dovessi morire ora, di colpo… avrei lasciato in ordine? 

Si chiama Death Cleaning e c'è un libro che ne parla, ovviamente: L'arte svedese di mettere in ordine. Sistemare la propria vita per alleggerire quella degli altri, di Margareta Magnusson, pubblicato in Italia da La nave di Teseo. Fare pulizia prima di morire non è triste, spiega l’autrice, si tratta di un processo continuo che ci aiuterà a lasciare tutto in ordine per quando saremo morti, sollevando chi si troverà a ereditare insieme ai nostri beni anche il nostro disordine. 

La foto l’ho fatta qualche settimana fa al cimitero nell’isola di San Michele a Venezia. Se non ne hai sentito parlare mai qui lo fa Giulia Depentor in Camposanto.


Mi era venuto di parlare di Death Cleaning leggendo la notizia della morte del fondatore di una piattaforma di criptovalute: nessuno conosceva la password del suo pc e i danni calcolati erano stati di 150 milioni di dollari. 
E tu dove le tieni le tue password? Sai che Google ti permette di gestire l'inattività del tuo account come un segnale di morte? Lo dico meglio: se ti dovesse capitare di non aprire la mail o collegarti ad altri servizi Google per un tempo stabilito (da te) che va dai 3 ai 18 mesi, sarebbe il segnale che non ci sei più. Chi hai segnalato al sistema riceverà un tuo messaggio e da lì potrà gestire il tuo account in tua vece come da tue indicazioni. Si fa da qui. È arrivato il momento di avere un esecutore testamentario digitale. Io ce l'ho e tu?

📝 E visto che ci siamo hai scritto le tue disposizioni anticipate di trattamento? È quella cosa che di solito senti chiamare testamento biologico. Io ho scaricato il modello qui e poi, chiesto un appuntamento, l’ho depositato in Comune.

E ora torniamo alle solite cose ché prima o poi moriamo tuttə.


IL BIGNAMI DEL MARKETING

  • Cosa sono i malintesi dei luoghi comuni? Lo spiega

    Mafe de Baggis
    in
    Story Hacking
    e lo puoi ascoltare qui.

  • «Le parole non costano nulla e difatti spesso sono usate in maniera gratuita.

    Chissà se le sceglieremmo più accuratamente, se avessero un prezzo. Chissà se butteremmo nel carrello, a caso, un aggettivo come “vera” vicino a “mamma” (ciao zio Ezio, insegna ai tuoi amici a pagare le tasse)», scrive

    Flavia Brevi
    in Il supermercato delle parole.
    Sarò Brevi
    è la sua newsletter su linguaggi e comunicazione inclusiva.


CONSIGLI PER LEADER PROMETTENTI

  • «Se un tema mi sta a cuore, prima di esprimermi leggo, approfondisco, magari imparo cose nuove o cambio un po’ le mie posizioni iniziali; ma a quel punto, il tema è già scivolato via dalle prime pagine, quasi tutto sembra già detto, e allora tanto vale stare zitta», da Viaggio, parlo, scrivo di Alessandra Farabegoli. In breve: istruzioni per l'uso dei social media. E sul tema consiglio sempre: Non hanno un amico il podcast quotidiano di Luca Bizzarri che racconta spesso di come nessuno mai chieda il parere di un amico prima di dire o scrivere qualcosa online.

  • Perché abbiamo smesso di fare domande? Se lo chiede

    martino/pietropoli
    ne
    Il Pensiero Lungo
    dove racconta come si fanno le domande (e perché non servono a nulla, senza buone risposte). Lo leggi, o lo ascolti, qua.

  • Sempre sulle domande:

    Valerio Bassan
    in
    Ellissi
    racconta Il grande ritorno della domanda «Come disse una volta Eric Schmidt, parlando della sua Google, we should know what you meant. La capacità predittiva delle piattaforme ha tolto spazio alla formula interrogativa».

  • Sono stata alla presentazione del libro Piccolo manuale antirazzista e femminista di Djamila Ribeiro (Capovolte). C’era la possibilità di scrivere delle domande e così ho fatto la mia: ci impegniamo a educare le nuove generazioni, ma quanto è importante (e come farlo) con quelle precedenti alla nostra?
    Nella sua risposta ha messo il punto sulla necessità di preservarci: «La sfida di parlare con le generazioni più anziane è importante quanto lo è - come attiviste - conoscere i nostri limiti: nessuna e nessuno di noi ha il dovere di educare tutti. Non sempre è possibile, e quindi non insisto, non spreco la mia energia in spazi che non sono fertili». Secondo me vale un po’ per tutto.

    Twitter avatar for @monicapapagna
    Monica Papagna @monicapapagna
    Che noia i nostalgici, quelli che hanno fatto qualcosa di figo nel 2000 e continuano a ripeterlo. Sono passati 22 anni, se non siete riusciti a fare altro, fa niente, non è importante.
    9:32 AM ∙ Mar 15, 2022
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📖 STO LEGGENDO

  • I dieci pomodori che hanno cambiato il mondo, di William Alexander (Aboca).


📖 HO ASCOLTATO

  • Parla di Torino la prima puntata del podcast Tazzine che è sponsorizzato, ma a Chora a fa’ ‘ste cose son proprio brave e bravi. Ti ho detto che il mio podcast preferito fin qui è Rami? Sempre di Chora e sempre sponsorizzato. Da Coutot-Roehrig uno studio professionale che si occupa di eredità giacenti che neppure sapevo esistesse. E sì parla di morte, ma proprio come dicevo su, di cose non messe in ordine.

  • Effetto farfalla. Scelte quotidiane per un futuro più sostenibile, invece, è stato realizzato da Chora per il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei RAEE di cui il podcast parla. Interessante.


🗄️ DALL'ARCHIVIO

  • E la colpa di chi è?


🎯 La newsletter scorsa - Stiamo sprecando tutto? - ha avuto il 60% di Open Rate, numero tondo, e il contenuto che è piaciuto di più è stata La lezione di Tananai - raccontata da

Ciccio Rigoli
- che ho messo nel bignami del marketing. So che ti interessa.


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Simonetta Sciandivasci Montemurro @Sciandi
@domitilla che bomba oggi la tua newsletter, mi era mancata sì!
9:05 AM ∙ Mar 25, 2021
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Elena Panciera
Writes Elena’s Substack
Apr 20Liked by Domitilla Ferrari

Newsletter preziosissima. Anch'io sono convinta che la morte sia un tabù da abbattere, e che l'unico modo per farlo sia parlarne, parlarne, parlarne. Non dobbiamo più averne paura. Perché anche i lutti sono tutta vita.

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1 reply by Domitilla Ferrari
martino/pietropoli
Writes Il Pensiero Lungo
Apr 20Liked by Domitilla Ferrari

Grazie Domitilla e anche grazie per tutto ciò che scrivi e su cui porti l’attenzione :)

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