«Nessuna canzone ci piacerà mai come ci sono piaciute le canzoni che abbiamo ascoltato e amato durante l’adolescenza o la prima età adulta», scrive Federico Pucci, con tanto di link a studi vari. «(…) le canzoni di quando eravamo giovani non si battono, e la ragione – detta in breve – è che sono esperienze sociali e culturali legate alla fase in cui il nostro cervello in sviluppo associa una serie di segnali verbali e sonori alla costruzione dell’identità. Insomma, non ci puoi fare niente. E dato che nessuno di noi può tornare indietro nel tempo e fare curatela musicale della propria giovinezza, siamo costretti a riverire quei ricordi per sempre. (…) Ogni volta che scegliamo cosa ricordare del passato, dobbiamo essere consapevoli che la parte che decidiamo di conservare è solo una minuscola fetta, sezionata con estrema cura. Solo così potremmo determinare onestamente il nostro rapporto con quel che c’è di nuovo».
Anni fa, durante un colloquio, mi chiesero che passioni avessi. Lavoro a parte.
Mi ero sentita un po’ in difficoltà. Per farla breve, ai tempi mi interessavo e parlavo e insegnavo e leggevo - lo faccio tutt’ora - di meccanismi della Rete. Non sapevo cosa rispondere per evitare l’effetto:
- Che difetti ha?
- Sono una secchiona.
Un po’ ne ho nostalgia. Poi, torno da un pranzo con un’amica e, in bicicletta, ripensando alle chiacchiere riguardo alla promozione del suo progetto le mando un messaggio vocale con un piano.
E ora torniamo alle solite cose perché è chiaro che so fare solo questo.
IL BIGNAMI DEL MARKETING
«Ciò che ci arriva dai media - che spesso fruiamo in modo passivo senza strumenti adatti alla decodifica - diventa poi modello comportamentale». Il commento di Francesca Mudanò su Temptation Island.
Nostalgia e sport.
Nostalgia e cinema.
«Perché non esiste parità nella declinazione di una stessa battuta al maschile e al femminile? Perché dirlo di una femmina non sarebbe uguale a dirlo di un maschio? Perché non si può fingere di vivere in un mondo in cui non esiste un immaginario comune, frutto di tempi lunghissimi, culture, prassi, accadimenti». Un utile riassunto di Francesca de Lena nella newsletter ILDA, i libri degli altri.
CONSIGLI PER LEADER PROMETTENTI
Cosa fai nella vita? Io l’orto.
Le carriere sono lineari? No. Una riflessione di Alessia Camera.
E cambiare spesso lavoro fa male alla carriera? No, lo dice Michael Page.
E pure sul cosiddetto smartworking abbiamo buone nuove.
Il crollo della società della performance e della retorica del sacrificio con cuisiamo cresciuti, spiegata bene.
Dopo aver parlato di invidia, la volta scorsa, citando la newsetter di Margot Deliperi, sono capitata per caso sulla newsletter di Angela Cannavò, Invidiosa. Si può invidiare di tutto, basta ammetterlo. E raccontarlo bene come fa l’agenzia I Mille: «Sana invidia è la rubrica in cui analizziamo e commentiamo i lavori creativi che ci hanno colpito e da cui pensiamo si possa imparare qualcosa. Intuizioni geniali, campagne d’impatto, rebranding audaci, e in generale tutti quei progetti che ci fanno dire: “Accidenti, avremmo voluto pensarci noi!”».
Potrebbe essere ansia, non nostalgia: cos’è il disallineamento evolutivo, che ti serve saperlo.
«(…) il commentatore Bob Ballard ha fatto un commento inappropriato. A tal fine, è stato rimosso dal nostro elenco di telecronisti con effetto immediato», Eurosport. No, non si può più dire.
«(…) Noi siamo stanche. Queste offese rinforzano il clima di violenza e odio di genere contro il quale molte donne molti uomini si battono, ma finché i quotidiani che si occupano di cultura non alzeranno drasticamente i propri standard di sorveglianza, questa misoginia (che si accompagna sempre come un cavaliere dell’apocalisse e all’odio di tutte le minoranze) continuerà a lacerare il tessuto della nostra cultura e della nostra società». Una riflessione di Eva Ferri, Edizioni E/O. Perché le parole sono importanti.
E per finire coi consigli:
📖 STO LEGGENDO
L’arte della gioia, di Goliarda Sapienza (Einaudi) che io non avevo ancora letto e che vale una seduta di psicoterapia:
«Ecco come tornava il passato… non con gli stessi personaggi, come nei romanzi, ma con altri nuovi che ci portano il ricordo di paure non cancellate. E questo era molto pericoloso. Non dovevo cercare, come avevo pensato scappando dalla casa di Carmela, di dimenticare il passato, ma anzi ricordarlo sempre tutto, così da tenerlo sotto controllo e farmene una forza contro i nuovi incontri che sicuramente mi aspettavano al varco».
📓 COMPITI PER LE VACANZE
Se sei in ufficio o lavori da remoto in agosto - si sa, non mentire - le cose da fare sono un po’ meno, o se sono sempre le stesse - ok voglio crederti - c’è meno confusione quando ci sono meno persone al lavoro. Per questo, per prepararmi al vero inizio anno che è settembre, come da tradizione faccio i buoni propositi e spunto le to-do list. Una di queste è quella della prevenzione.
E tu ne hai una?
📚 I LIBRI CHE PORTO SOTTO ALL’OMBRELLONE
Il costo della virilità. Quello che l’Italia risparmierebbe se gli uomini si comportassero come le donne di Ginevra Bersani Franceschetti e Lucile Peytavin (Il Pensiero Scientifico Editore).
La parità mancata. La lunga strada delle donne tra carriera e famiglia di Claudia Goldin (Mondadori).
E, se vuoi altri consigli, su radio Deejay sono andati in onda quelli di Viola Marconi che è mia amica e io ne sono molto felice.
🛒 HO COMPRATO
Un ventilatore pieghevole USB - anzi 3 - che è anche Power Bank come gadget del pigiama party della 15enne.
Un bel sacco per la biancheria sporca, in lino.
Un altro zaino Rains, più piccolo dell’altro così da poterlo usare per uscire al posto della borsa.
Uno specchio x5 con le ventose per truccarmi ché invecchiando ci vedo meno.
🗄️ DALL’ARCHIVIO
Nel 2019 ho iniziato a scrivere le cose di cui avevo parlato a pranzo, ho smesso nel 2020, quando ho poi anche smesso di uscire a pranzo.
Quando dico che dico sempre le stesse cose.
Ne ho nostalgia? No.
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Quella precedente, Chi sono le persone che ti stanno antipatiche?, ha avuto il 55% di Open Rate. Il link più cliccato è stato quello di questo minicorso.