[tl;rl] Sono già passati sei anni?
Issue n.91
Alla luce dell'anno appena trascorso, posso dire che i miei buoni propositi per il 2020 non sono serviti a niente. Giulio Passerini
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Il segreto dei buoni propositi è farne pochi. E come dico sempre: i desideri solo se realizzabili. Hai provato a fare un bilancio dell'anno passato? Lo so, lo so, ma bastano 30 minuti.
Io che non volevo cucinare mai più ho ripreso a farlo. E mi piace. Come mi piaceva prima, con moderazione.
«Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com'è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano. Anche le cucine incredibilmente sporche mi piacciono da morire». È Banana Yoshimoto, in Kitchen. È una dichiarazione d'amore.
E ora torniamo alle solite cose ché magari tornano più utili.
IL BIGNAMI DEL MARKETING
Secondo il Leadership Vision per il 2021 di Gartner l'incertezza è l'unica certezza. Bene.
È un po' che non parliamo di drive to store. Ah già.
Come sono fatti i fake. Una guida bellissima del New York Times che magari non andrebbe tra le cose di marketing ma con quello che si vede in giro secondo me sì.
Un'altra cosa utile: ragionare sul prezzo.
CONSIGLI PER LEADER PROMETTENTI
Il nostro cervello è sempre alla ricerca di nuovi problemi da risolvere. Perché? Forse, come scriveva John Diamond in una lettera (che mi ha fatto pensare a Gratitudine di Oliver Sacks): «Abbiamo un'innata necessità di un paio di porzioni di scontento come componente della dieta emotiva della nostra psiche».
«Aver chiaro in mente chi contattare, cosa dire e come presentarsi aiuta a rendere i nostri tantissimi incontri via Teams efficaci come gli incontri di persona, o quasi». Lo racconta Riccardo Polesel insieme a un altro paio di cose utili da sapere.
«Ascoltando Promised Land di Barack Obama, mi sono resa conto di quanto la chiarezza sui propri valori e sulla propria visione semplifichi le scelte di tutti i giorni, a ogni livello. Per me e te è una guida nel decidere quando rispondere sì o no, ci restituisce una forma di controllo sulle nostre scelte, slegandole da confronti, pressioni sociali e aspettative esterne». È Barbara Pederzini, nella sua newsletter.
📕 HO LETTO
Nives di Sacha Naspini (Edizione e/o). C'entra una gallina. Fino a un certo punto, poi diventa un libro incredibile.
🎧 HO ASCOLTATO
Fatti il letto. Piccole cose che cambiano la tua vita e forse il mondo di William H. McRaven (Sperling & Kupfer), lo so fa il paio con la death cleaning di cui scrive Margareta Magnusson ne L'arte svedese di mettere in ordine. Sistemare la propria vita per alleggerire quella degli altri, (La nave di Teseo) di cui avevo parlato qui).
📺 HO VISTO
The Midnight Sky, su Netflix. Perditelo. E se proprio vuoi sapere di che parla leggi qua (contiene spoiler, per poter scegliere con serenità di non vederlo).
Bridgerton, su Netflix. Sì.
Soul, su Disney+: come dice Alessandro Cattelan è un film per quarantenni in crisi, no per bambini.
Ready Player One, su Infinity: pieno di riferimenti alla cultura pop in cui siamo cresciuti noi 40/50enni. Di nuovo.
Yearly Departed, su Prime Video. Ho riso.
The Undoing, su Sky: hai visto Gone Girl? Io ancora ci sto male. Tanto.
Lupin, su Netflix: c'è tanta Parigi.
Sweetbitter, su Starzplay: c'è tanta New York.
I FATTI MIEI (non ne avessi già raccontati abbastanza fin qui)
A dicembre, dopo aver tentato di ridurre il numero dei miei contatti (erano diventati poi la metà di quello che raccontavo qua) ho disattivato il mio account di Facebook. Se ne sono accorti in due. Come dice Sandro Veronesi in Caos Calmo: «La gente pensa a noi infinitamente meno di quanto crediamo» (ce l'avevo scritto sulla maglietta che ho messo qua, sei anni fa. Ma come sono passati sei anni?).
Ho deciso che per questo mese non comprerò nulla online, se non strettamente necessario. È il mio Dry January dello shopping. Filippo Marano ha fatto una cosa simile, lunga un anno, con l'abbigliamento. E forse ha tanta ragione. Come pure magari ti interessa sapere la correlazione tra shopping online e pandemia. No, non parla di quanto sono cresciuti gli ecommerce.
Sabato prossimo inizia il mio corso di Comunicazione Digitale e Social Media nel Master in Comunicazione delle Scienze dell'Università di Padova. Le lezioni sono 5 e iniziamo online, poi si vedrà (ché mi piacerebbe visto che è la mia scusa per andare a Venezia, ma non ci scommetterei). Da un po' di anni a questa parte ci si può iscrivere, con un contributo di 174,50 euro, anche solo al mio corso e magari, visto che potrebbe essere che lo faccia tutto online, ti interessa (serve mandare una mail entro lunedì prossimo al Dipartimento di Fisica e Astronomia, sì ma non spaventarti, all'attenzione di Cristina Mazzucco cristina.mazzucco@unipd.it).
Hai mai sentito parlare di Veganuary? Sono diventata vegetariana 31 anni fa. Oggi sono ovo-latto-vegetariana. Insomma: non mangio solo carne e pesce. Il resto sì. In Italia l’8,9% della popolazione non mangia la carne, lo scrive Il Post parlando del libro Cucina botanica di Carlotta Perego (l'articolo contiene la ricetta dei cappelletti che sono il mio cibo desiderio ovvero: non li ho mai mangiati, ma ora potrei rimediare). Come dice Valentina Masullo bisognerebbe parlare di quante cose possiamo aggiungere alla nostra dieta e non solo di quelle che togliamo. Sai cosa c'è da togliere, invece, dalla tua cucina? Il disordine.
COSE DI CUI MI SONO GUARDATA BENE DI PARLARE NELL'ULTIMO MESE
Capitol Hill, ne ha parlato Gianluca Di Tommaso a Tutta la città ne parla su Radio 3.
Il ban di Trump da Twitter, ne ha parlato Massimo Mantellini. Per punti.
Lo show televisivo finto italiano trasmesso a fine anno dalla tv russa, ne ha parlato Eddy Anselmi.
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RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Ho un blog dal 2003, che si chiama Semerssuaq. La prima newsletter l'ho mandata nel 2012 e l'ultima l'ho mandata a dicembre: sì ne mando una al mese. L'oggetto è: Perché ho fatto quel che ho fatto, ha avuto il 53.1% di open rate e dopo quella si sono iscritte 552 persone. Non per merito mio: è l'effetto cinica (grazie Cristina per avermi citata - di nuovo - tra le tue newsletter preferite).
Visto che siete nuovə, quindi: oltre a 91 puntate di questa newsletter ho scritto Due gradi e mezzo di separazione. Come il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l’economia) e Se scrivi, fatti leggere. L’importanza della riconoscibilità in Rete, entrambi per Sperling & Kupfer.
Ho frequentato un MBA in Bocconi che con quello che è costato tanto vale ricordarlo dove si può. Dal 2012 insegno Comunicazione Digitale all’Università di Padova. Non ho mai preso la patente, ma fino all'anno scorso stavo imparando a andare a remi. Credo che il mondo sia piccolo e le connessioni un dono. Ne parlo in una serie su Storytel: 10 puntate, 4 ore e sai tutto: dico sempre le stesse cose.
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La prossima newsletter con i link delle cose che delle cose che ho letto sulle questioni fondamentali della vita che mi fanno essere felice, capire meglio, essere più consapevole, triste o arrabbiata, la mando a febbraio. Un giovedì. Senza impegno.
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