[tl;rl] Sono ancora in tempo?
Issue n.76
Quelli che dicono che non daranno più per scontati gli affetti, i viaggi, le piccole cose: esattamente, prima, a cos'è che davano valore? Adele Meccariello
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Manca poco a mezzanotte. Oggi ho raccolto le prime fragole nel mio orto.
E ora torniamo a parlare delle solite cose.
IL BIGNAMI DEL MARKETING
«Perché ci riunivamo? Per acquisire nuove conoscenze, sentirsi parte di una comunità, incontrare altri (colleghi, potenziali clienti, ecc.), scambiare idee, costruire il consenso, trovare ispirazione, ma anche per fuggire dall'ufficio, dalla famiglia, dalla routine, ecc. E ora che gli eventi sono tutti online, dove possiamo scappare?», Gianfranco Chicco spiega perché gli eventi online devono rompere la quarta parete.
La comunicazione interna - anche di 'sti tempi se non di più proprio ora - è un'azione di marketing, anche: «Aspettare a comunicare qualsiasi decisione fino a quando tutti i dettagli non saranno stati definiti perché la trasparenza di informazioni solo parziali può peggiorare la situazione», scrive Brian Chesky, il CEO di Airbnb, annunciando tagli al personale del 25%. Sulla comunicazione: empatia, segna pure questa ché è importante.
Netflix è diventata un bene di necessità nonostante l’audience televisiva sia aumentata del 3,5% e le dirette che vengono fatte in ogni dove, ma forse perché la maggior parte sono brutte, vai a sapere.
CONSIGLI PER LEADER PROMETTENTI
«Ogni volta che ti capita di parlare con più di una persona, stai facendo public speaking». Lo dice Ciccio Rigoli, dagli retta.
«Non è vero che tutto tornerà come prima. Il nostro futuro cambierà per forza. Adesso dovremmo proporci di migliorarlo rendendolo più equo e più sostenibile. Se non lo miglioriamo da subito, peggiorerà», racconta Annamaria Testa che spiega la necessità di pensare a lungo termine.
Un'altra necessità: il diritto alla disconnessione.
Le cose che dico sempre: come mi vesto e come cambia la percezione di me, di 'sti tempi. Lo spiega bene Silvia Schirinzi, mentre pare siano state sdoganate pure le Crocs e anche il Lycra, come dice Monocle.
🍝 PARLA COME MAGNI
Oggi a pranzo ho parlato di è una lista che aggiorno dopo pranzo, quando ho conversazioni interessanti. Anche se mangiamo cose diverse e sembra una chatroulette. Che poi a me non piaceva neppure parlare al telefono una volta. Però non faccio le dirette.
📖 STO LEGGENDO Invisibili. Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano. Il libro di Caroline Criado Perez di cui avevo letto su Dataninja. «La prima domanda che viene fatta a chiunque abbia proposto una qualsiasi iniziativa politica è: "Quanto costa?"; la seconda, subito dopo, è: "Possiamo permettercelo?". Delle due, la più insidiosa è senz'altro l'ultima. La risposta dipende dalla situazione economica del momento, e valutare una situazione economica è un'operazione più arbitraria di quanto si pensi», e letto questo mi è tornato in mente il post scritto da Enrico Sola nella giornata contro la violenza sulle donne: «Spiego da anni alle aziende un concetto semplice di autotutela: "Cara azienda, anche se vuoi dire una cosa intelligente e di civiltà sui temi dell'identità di genere, ricordati che vendi [bresaola/trapani/assicurazioni/casse da morto/gioielli/pandori/ecc.] e non solo non sei legittimata a parlare di questi temi in modo autorevole, ma di norma sbagli le parole (perché non hai la sensibilità e la cultura per trattare questi argomenti) e fai danni. Così saltano fuori due cose che non vuoi far vedere in giro: il pensiero profondo della tua impresa (che nel 99% dei casi è maschilista anche se non lo sai) e i secondi fini di marketing dei tuoi interventi su temi "sociali". (...) Lascia perdere. Se non ci arrivi per ragionamento etico, arrivaci col pensiero utilitarista e fatti una domanda sana: "chi me lo fa fare?" Ecco, nessuno. Quindi lascia perdere. Davvero, sopravviviamo benissimo senza sapere cosa ne pensa la Cerquetti Ponteggi Perfetti riguardo la violenza sulle donne. E se proprio vuoi fare qualcosa, parla coi fatti e non con i post. Per esempio, siamo sicuri che nella tua impresa uomini e donne siano pagati e facciano carriera allo stesso modo? E quanti maschi ci sono nel tuo consiglio d'amministrazione? E quanti segretari maschi? E che clima c'è nei tuoi uffici riguardo all'identità di genere? Fatti qualche domanda e datti delle risposte con dei fatti. Cose così. Fatti, non post." Ovviamente non mi danno mai retta».
📺 STO GUARDANDO
Ho iniziato Upload, se ti è piaciuto Black Mirror potrebbe piacere anche a te.
Ho finito la seconda stagione di After Life (ce ne sarà una terza) e ho pianto tanto, e il giorno dopo ho pianto ancora guardato di nuovo la fine dell'ultima puntata: Ricomincio da capo, appunto.
Unorthodox anche te la consiglio. Parla di condizionamenti, e scelte possibili. Fa bene.
E poi c'è questa lista per i piantini per un'altra volta che prima o poi userò.
🎧 STO ASCOLTANDO
Domani, un podcast per immaginare cosa succederà dopo; nell'ultima puntata Daniele Cassandro parla di un suo desiderio per il poi: qualcuno che gli metta i dischi, che selezioni per lui la musica da ascoltare perché ora è lui a scegliere per sé. E io che desideri ho per il poi? Non dover cucinare così spesso mai più, come tutti credo. E dormire in un letto non mio, anche. Forse se ci penso mi vengono in mente altri desideri. E a te?
Corretto Bourbon, te ne avevo parlato già, ma la puntata con Luca de Santis se stai scrivendo (come dovrei fare io) o se ti piacerebbe farlo, ti spiega dove trovare un po' di stimoli utili, spoiler: nelle storie di Luca che trovi come @geekqueer.
Tra quei due, le chiacchiere tra Andrea Sesta e Massimo Fiorio. Ti avviso: sono di parte.
🗄️ DALL'ARCHIVIO
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Ho un blog che nel 2013 ha compiuto 10 anni e quindi ora ne ha 17. La prima newsletter l'ho mandata nel 2012 e l'ultima è della settimana scorsa. L'oggetto è: Parliamo della mia insonnia e ha avuto il 56.9% di open rate e scriverlo sempre sì è una fissa mia, come pure vedere per quanti giorni riuscirò a non aver bisogno di nulla così da poter non uscire. Per ora sono 61. E, intanto, lì fuori: che bella Milano.
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