[tl;rl] Quanto ti costa farmi perdere tempo?
Issue n.98
Credo ci siano poche frasi più cretine di «rifarei tutto quello che ho fatto». Emanuele Menietti
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«L'empatia non è solo qualcosa che ci accade - una pioggia di meteoriti di sinapsi che sparano attraverso il cervello - è anche una scelta che facciamo: prestare attenzione, impegnare noi stessi. È fatta di sforzo», scrive Leslie Jamison in Esami di empatia (NR edizioni). La scelta e lo sforzo.
Daniela Mapelli, la nuova rettrice dell'Università degli Studi di Padova (prima donna in 800 anni), chiude la cerimonia di passaggio del mantello e del sigillo con un abbraccio al rettore uscente Rosario Rizzuto. Toga, pellicce, sigilli, formalità e poi non un inchino, una reverenza, guarda in su, guarda in giù, una giravolta, ma un abbraccio.
Marc Brackett (di cui vorrei seguire questo corso) - in Permission to Feel: Unlocking the Power of Emotions to Help Our Kids, Ourselves, and Our Society Thrive (Celadon Books) - spiega che è un utile esercizio sforzarsi di trovare sempre la nostra miglior risposta quando si è colti alla sprovvista dalle emozioni. L'ho citato in Il pessimo capo (Longanesi) perché chiede - per me - una cosa fondamentale: quando il capo critica il tuo lavoro, quanto riesci a dirti che c’è sempre qualcosa che puoi imparare? La soluzione, per non scoppiare in lacrime o iniziare a urlare, è pensare alla propria reputazione: cosa voglio che gli altri pensino di me? A volte la risposta può anche essere: che so piangere.
E ora torniamo alle solite cose, che quelle so fare.
IL BIGNAMI DEL MARKETING
Cos'è l'effetto Ferragni in comunicazione? L'ho spiegato su La Stampa. Perché mi ostino tanto a parlare di economia delle scelte di comunicazione? Perché serve.
Dove leggiamo prima? Non solo online.
«Reach the most immersed audience» dice Spotify per vendere adv. Io ci investirei (anche per smettere di sentire sempre gli stessi spot: sì di Spotify ho l'account free).
Quando ci siamo persi Internet? Un TEDx di Giovanni Boccia Artieri.
Le cose si spiegano per il proprio target nel linguaggio che quel target usa. Giorni fa c'è stata una polemica pensata per i manager over 50 (sai che in Italia l’età media dei manager è di 50,2 anni, rispetto alla media europea che è di 45,2 anni?). Quella polemica non se l'è filata nessuno, se non un target nuovo che quella tentata polemica ha indispettito. Ne ho visti di flame durare per giorni, settimane. Questa no. Se non sai di cosa sto parlando meglio così: non sei in target.
«Le app non sono ingoiabili», dalla recensione dei soldi di Sio per Satispay.
La pubblicità del Tavernello fatta con Maccio Capatonda. Sempre sui soldi (spesi bene).
Ti spiego il dato, di Donata Columbro (Quinto Quarto). Non è solo per chi fa marketing. Ma il marketing se non sai leggere i numeri non sai farlo.
Francesco Oggiano manda una newsletter ogni venerdì, si chiama Digital Journalism (ci si iscrive qua) e nell'ultima ci sono 5 miei consigli (compreso un taccuino per prendere appunti nella doccia).
CONSIGLI PER LEADER PROMETTENTI
Mai dire a nessuno che non ce la farà. Potrebbe essere Elena Ferrante.
«Le aziende dovranno andare verso nuovi modelli organizzativi e gestionali, basati sui risultati raggiunti e non sul tempo speso in ufficio» e altri spunti per discutere sul ritorno in ufficio sì o no, dal mercato del lavoro che diventa sovranazionale, alle richieste di supporto psicologico chieste alle aziende che lo stanno offrendo ai propri dipendenti anche perché «le persone interessate a tornare al 100% in ufficio sono ben poche, meno di 1 su 10. Due vorrebbero restare solo a casa, mentre 7 su 10 quindi il 70% vorrebbero un modello ibrido».
Quindi: servirà ancora l'ufficio?
Come si fa innovazione in azienda (in un periodo come questo, poi): «Adottando alcuni accorgimenti come evitare di procedere troppo velocemente e non creare false speranze per non far perdere fiducia al team», spiega Piergiorgio Grossi a CTO Mastermind.
📅 IL PESSIMO CAPO IN TOUR
domani, venerdì 22 ottobre sono ospite del XV Summit Italiano di Architettura dell’Informazione il cui tema è Le buone influenze. Il mestiere del progettista ai giorni nostri. La tavola rotonda Come appari agli altri precede un workshop pratico. Qui c'è il programma;
l'11 novembre alle 19.00 sarò a Legnano ospite di Bookowski – Not the ordinary caffè letterario con Ciccio Rigoli: Pessimo capo, dobbiamo parlare! Ci si iscrive qua, i posti stanno per finire;
l'18/11/2021 alle 21.00 online sui canali di Mensa Italia, The High I.Q. Society: E se il pessimo capo fossi io?
Insomma, da qualche parte ci vediamo.
📰 Da due settimane ho iniziato a scrivere su Domani, questa settimana ho fatto di conto su quanto costa farmi perdere tempo perché ognuno di noi, al di là di gestire o meno un team in ufficio, ha a che fare con tanti professionisti diversi. Siamo tutti clienti e siamo tutti datori di lavoro. E quindi potenzialmente pessimi clienti e pessimi capi. Ognuno ha una storia da raccontare, non solo legata a uffici che magari abbiamo avuto in comune, o a situazioni lavorative nuove.
Vuoi raccontarmi la tua? Ogni lunedì inizieremo insieme la settimana. Mi siedo accanto alla tua scrivania. Chiacchieriamo un po’. Vediamo cosa c’è da fare. Insieme. Manda la tua storia a lettori@editorialedomani.it.
Promemoria: Il pessimo capo. Manuale di resistenza per un lavoro non abbastanza smart (Longanesi) è in libreria. In bella mostra, tra l'altro.
HO COMPRATO
50 altre grucce fucsia, ora dovrei essere a posto
delle cuffie noise cancelling che sembra vadano benissimo. Non mi piace farei regali di Natale, ma i regali quando servono
un altro portaspazzolino elettrico ché con una famiglia numerosa serviva.
🗄️ DALL'ARCHIVIO
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RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Ho un blog dal 2003, che si chiama Semerssuaq. La prima newsletter l'ho mandata nel 2012 e l'ultima il mese scorso. L'oggetto è «Avete visto Water Chiari?» e ha avuto il 52,5% di open rate. Dopo quella si sono iscritte 87 persone. Benvenute!
Oltre a 98 puntate di questa newsletter ho scritto un libro e non parlerò d'altro per un po'. Così lo sai. Sì, di libri ne avevo già scritti due: Due gradi e mezzo di separazione. Come il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l’economia) e Se scrivi, fatti leggere. L’importanza della riconoscibilità in Rete, entrambi per Sperling & Kupfer.
Non ho mai preso la patente, ma so andare a remi. Ho frequentato un MBA in Bocconi che con quello che è costato tanto vale ricordarlo dove si può. Dal 2012 insegno Comunicazione Digitale all’Università di Padova. Riaprono le iscrizioni: qui.
📻 Credo che il mondo sia piccolo e le connessioni un dono. Ne parlo in una serie su Storytel: 10 puntate, 4 ore e sai tutto (dico sempre le stesse cose).
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✏️ Hai mai pensato di scriverne una tua? Fossi in te partirei da qui: Caro amico mi iscrivo, di Nicole Zavagnin (sono di parte: si parla anche di me come in questi altri 12 libri: ⚠️ sì se non ci conosciamo sappi che questo è l'anno in cui mi vanto un po' di più di quello che so).
La prossima newsletter con i link delle cose che delle cose che ho letto sulle questioni fondamentali della vita che mi fanno essere felice, capire meglio, essere più consapevole, triste o arrabbiata, la mando il mese prossimo. Un giovedì. Senza impegno.
❤️ Nel frattempo fai cose belle anche tu.
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Semerssuaq, il blog di Domitilla Ferrari
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