[tl;rl] Parliamo della mia insonnia
Issue n.75
Sto passando praticamente tutta la mia quarantena cercando qualcosa da guardare su Netflix. Carlotta P.
...
In questi giorni sto sentendo la mancanza di un piano editoriale diffuso e universale. Contenuti da ogni dove mi raggiungono ovunque, dai podcast alle dirette su Instagram (ed è da un po' che mi è passata la voglia di seguire workshop e tutorial per fare qualsiasi cosa) e poi ci sono le videochiamate che arrivano sempre senza preavviso come se stare a casa volesse dire essere sempre in modalità chiama pure tanto non sto facendo nulla.
Ne esce che è come se di tempo ne avessi meno. Per fare tutto.
«Ma mai come adesso la distribuzione del tempo ha diviso così nettamente le persone che conosco»,
scrive Oliver Burkeman sul Guardian, qui tradotto da Internazionale. No spare time in lockdown? That's not such a bad thing Coronavirus is teaching us how to focus on the tasks that matter. Stiamo imparando a occuparci di quel che conta. «Solo con questa frase già ci siamo», mi dice Chiara Battaglioni, che di mestiere fa la Professional Organizer e che ha una domanda che ti giro: Ci voleva il lockdown per far capire a tutti che il tempo è una risorsa limitata e come scegli di spenderlo è una tua scelta? Dipende da te. E allora meglio che lo spendi in qualcosa che per te ha significato, che è importante».
Sul tema mi ha consigliato di ascoltare Laura Vanderkam che insiste sulla necessità di trovare lo spazio per le cose importanti in modo da «condurre la vita che vogliamo con il tempo che possediamo».
E ora torniamo a parlare delle solite cose ché sull'insonnia non so che dire.
IL BIGNAMI DEL MARKETING
Fare innovazione potrebbe rovinare tutto, dice McKinsey.
Perché c'è il pubblico in tv? E ci manca? No.
CONSIGLI PER LEADER PROMETTENTI
Persone migliori, dicevamo? Non mi faccio illusioni, ma spero che il galateo post covid ci torni utile.
In breve: non mi stringete più la mano. Non mi piaceva nemmeno prima.
📺 STO GUARDANDO
After Life, la seconda stagione iniziata come la prima, bene, e ho lasciato lì per poi Unorthodox, mi stava piacendo. Ma se vuoi suggerimenti sui film da vedere ti consiglio di seguire Un divano enorme.
🗄️ DALL'ARCHIVIO
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Ho un blog dal 2003, che si chiama Semerssuaq. La prima newsletter l'ho mandata nel 2012 e l'ultima è della settimana scorsa, lì ho parlato del post di Francesca Folda: Un'idea di futuro di cui ci si possa innamorare. L'oggetto era: Lasciare andare e ha avuto il 57.4% di open rate e dopo quella si sono iscritte 35 persone, wow! Se sei tra loro: grazie per la fiducia. Sappi che ne mando solitamente una alla settimana, pause escluse. E oggi è una di quelle volte che avrei fatto una pausa perché ho letto poco, e videocosato troppo.
💌 Ti è piaciuta questa newsletter? Dentro ci sono 17 link (sì ho pensato di aggiungerne uno solo ridendo della mia superstizione inventata, ma non ho avuto tempo) e solo 705 parole e puoi inoltrarle tutte a qualcuno a cui vorresti farle leggere. A me farebbe piacere.
📩 Te l'hanno inoltrata? Non la ricevi perché non hai mai pensato di iscriverti? Puoi rimediare lasciando la tua mail qua. In caso di indecisione (hai ragione 👍di mail ne riceviamo già troppe) qui e qui dicono che non dovresti averne. E, se ti piacciono le newsletter di contenuto, quelle utili per imparare cose nuove, qui trovi una selezione fatta da me.
La prossima newsletter con i link delle cose che ho letto sulle questioni fondamentali della vita (che mi fanno essere felice, capire meglio, essere più consapevole, triste o arrabbiata), potrebbe arrivare giovedì prossimo.
❤️ Nel frattempo fai quel che puoi.
📮 Ricevi questa mail perché sei tra le 3434 persone iscritte alla newsletter di
Semerssuaq, il blog di Domitilla Ferrari
🐌 tl;rl sta per too long, read later al posto di tl;dr (troppo lungo, non letto): prenditi il tempo che serve.
❌ Non ti interessa più?
Cancellati dalla mailing list e 👋 ciao.