[tl;rl] Com'è fatto un divorzio?
Issue n.89
Il tema è che se ti stai chiedendo (e cerchi su Google, atterrando poi sui quotidiani che fanno SEO) se puoi invitare gli amici a casa, questo è esattamente il motivo per il quale, poi, ti fanno un DCPM per impedirtelo. Perché non ci arrivi da solo. Simone Tolomelli
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Quando due si lasciano chissà cosa succede davvero. Sono stata lasciata, a volte ho lasciato io. E neppure io lo so cosa succede davvero quando ci si lascia. Nei film ti cancellano la memoria, litighi fino alla morte, paghi avvocati costosissimi. Carrère ci ha scritto un romanzo. L'ex moglie lo ha accusato di aver violato l'accordo che doveva tutelare la sua privacy dopo il divorzio, di due anni fa. Il che vale come: quando ci si lascia atterrano gli alieni.
E un po' è così. Qualche giorno fa ho saputo che un mio ex ha dato una festa. Poco prima del lockdown ok. Ma in mezzo a una pandemia mondiale non mi pare la questione sia se ti era ancora permesso invitare più o meno di sei persone a casa. Erano di più. Io devo essere sicuramente quella a cui nei film cancellano la memoria perché come io abbia fatto a stare con uno così non lo so.
Ma torniamo a Carrère, in breve, come scriveva Anais Ginori su La Repubblica, l'indomani dell'uscita in Francia delle parole dell'ex moglie, la giornalista Hélène Devinck, su Vanity Fair:
Uno dei più famosi autori francesi, noto per aver interpretato con maggior successo il genere dell’autofiction, si trova nel mezzo di un dibattito che tocca il cuore della libertà letteraria. «So quanto sia complicato per una persona reale essere in un libro, ma anche non esserci», osserva lo scrittore.
Carrère, uno che racconta i fatti suoi. Come tutti noi. Sarà come dice Simonetta Sciandivasci (e io pure, perché c'è una cosa che mi manderà all'inferno, la superbia):
Fare schifo è una scelta, non un diritto. Non tutte le scelte sono un diritto. «Ieri ho letto che la signora del “non ce n’è coviddi” ha fatto una canzone di quella scemenza e ne ha girato il video, che mi rifiuto di vedere perché questo è un momento nel quale non voglio permettere a niente e nessuno di rovinare l’altissima considerazione che ho dell’essere umano. Non dobbiamo e non possiamo tutti essere Bach, ciascuno reagisce all’orrore come meglio può e ritiene, a volte con una cupezza insostenibile e nociva, altre con una leggerezza odiosa e irresponsabile».
Simonetta Sciandivasci è stata a Milano. Ma non parla di Milano. Ma di noi. Se invece t'interessasse come cambiano le città, qui c'è un esercizio su come potrebbero cambiare Roma e Milano.
E ora torniamo alle solite cose che è passato quasi un mese e mezzo dall'ultima volta.
CONSIGLI PER LEADER PROMETTENTI
Non mentire mai. Qualunque sia la tua posizione (la situazione intanto è in corso di peggioramento, come dice Ester Viola: un paese in cui uno che non ha vinto va a fare il discorso «ho vinto mi stanno rubando il risultato» e invece di chiamare l’ambulanza devi chiamare gli avvocati).
ALCUNE PRECISAZIONI
Poi pensavo: ma tu li mandi i messaggi vocali? Io sì, tanti. Spesso risolvo così telefonate che dimenticherei di fare in un altro momento, e poi sono grande fan della comunicazione asincrona. Io ti mando un messaggio, in qualunque forma, tu mi rispondi quando puoi o ti va, e come ti va.
Evviva i messaggi vocali che sono stati usati come invito per una sfilata (sì Gucci, sì Alessandro Michele) e da Nicola Lagioia per il lancio di La città dei vivi (Einaudi). Pure Obama aveva fatto qualcosa di simile, ok gli si poteva mandare un sms ma vuoi mettere? Ti rispondeva, come Nicola Lagioia.
Sono riuscita a convincerti? Ora passiamo alle videochiamate. A me anche quelle sembrano una buona idea.
🎧 HO ASCOLTATO
Lezioni americane di Calvino, la lezione sulla leggerezza vale una seduta di psicoterapia.
Altri consigli ce li ha Il Post, compresi Camposanto di Giulia Depentor, Helgoland di Carlo Rovelli e Stoner di John Williams che è il libro che ho abbandonato per quel senso di fallimento matto che mi dava il protagonista, e qui ci sta bene una citazione: A 43 anni compiuti William Stoner apprese ciò che altri, ben più giovani di lui, avevano imparato prima: che la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero e che l’amore non è una fine ma un processo attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un'altra.
📺 HO VISTO
Emily in Paris, su Netflix. Divertente. Se non vuoi vederlo, ma vuoi sapere cos'è, guarda solo la puntata 6. Io ho riso. C'è tanta Parigi, un po' di parole social usate a caso. Qualche idea di marketing per chi non ha idea di cosa sia esattamente il marketing (come dicevo nella newsletter scorsa di Social Dilemma: utilissimo a chi non sa come funziona Internet).
Alta fedeltà, su Starzplay. Mi è piaciuto tutto, anche la colonna sonora.
Enola Holmes, su Netflix (qui recensito da una 12enne su un sito bellissimo).
Comunque fossi in te più di quello che vedo io, in effetti, sbircerei la lista delle serie tv che guarda Nanni Moretti.
📺 STO GUARDANDO
Creeped Out - Racconti di paura, su Netflix con la 11ennne, io che sono cresciuta guardando Ai confini della realtà te lo consiglio assai.
Normal People, su Starzplay. Alla fine il libro di Sally Rooney non l'ho letto solo io al mondo.
📺 COSA GUARDERÒ
Mi chiamo Francesco Totti, dal 16 novembre su Prime Video.
The Crown, la quarta stagione, dal 15 novembre su Netflix.
E, per finire, da un'idea de Il Post:
🛒 COSA HO COMPRATO
Un phon bianco di cui sono entusiasta tanto che ieri mattina ho mandato messaggi a chiunque.
Una vestaglia pelosa, modello (nonno di) Giuditta, per me. La colpa è di Tostoini.
Una quantità di grucce fucsia in velluto.
Una cover per l'iPhone, sì quella di Emily in Paris. Non mi è ancora arrivata: ti aggiornerò.
Compri anche tu spesso su Amazon? Puoi adottare - gratis - una scuola, anche una a caso.
🗄️ DALL'ARCHIVIO
🎄CONSIGLI PER I REGALI DI NATALE
La slitta rossa, di Jolanda Restano (Einaudi Ragazzi). Sono nel fanclub.
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Ho un blog dal 2003, che si chiama Semerssuaq. La prima newsletter l'ho mandata nel 2012 e l'ultima il mese scorso: l'oggetto è Perché non siamo più amici, ha avuto il 60.1% di open rate e dopo quella si sono iscritte 112 persone. Grazie per la fiducia. Ne sento tutta la responsabilità e come dice il già citato articolo di Repubblica: Carrère racconta di aver tentato di riscrivere Yoga con nomi di fantasia «Dopo 10 pagine, mi sono arreso: suonava falso, falso e disonesto».
💌 Ti è piaciuta questa newsletter? Dentro ci sono 38 link, 1416 parole (marketing c'è solo 4 volte) e puoi inoltrarle tutte a qualcuno a cui vorresti farle leggere. A me farebbe piacere.
📩 Te l'hanno inoltrata? Non la ricevi perché non hai mai pensato di iscriverti? Puoi rimediare lasciando la tua mail qua. In caso di indecisione (hai ragione 👍di mail ne riceviamo già troppe) qui e qui dicono che non dovresti averne. E, se ti piacciono le newsletter di contenuto, quelle utili per imparare cose nuove, qui trovi una selezione fatta da me.
✏️ Hai mai pensato di scriverne una tua? Fossi in te partirei da qui: Caro amico mi iscrivo, di Nicole Zavagnin (sono di parte: parla anche di me).
La prossima newsletter con i link delle cose che ho letto sulle questioni fondamentali della vita che mi fanno essere felice, capire meglio, essere più consapevole, triste o arrabbiata, potrebbe arrivare il primo giovedì del mese prossimo. Senza impegno ché questa l'ho finita di scrivere mercoledì notte.
❤️ Nel frattempo fai cose belle anche tu.
📮 Ricevi questa mail perché sei tra le 3878 persone iscritte alla newsletter di
Semerssuaq, il blog di Domitilla Ferrari
🐌 tl;rl sta per too long, read later al posto di tl;dr (troppo lungo, non letto): prenditi il tempo che serve.
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