Quanto si deve crederci? (e pure oggi: tl;rl)
Issue n.63
Non dico la gratitudine, ma almeno l’educazione. Alessandro Piccinini
...
Sono tornata a insegnare all'Università di Padova, come ogni anno, da sette. Ne parlo spesso, anche nella serie su Storytel tratta da Due gradi e mezzo di separazione (se l'hai acoltata non ti tedio oltre, se non l'hai fatto e vuoi recuperare usa questo link per avere 30 giorni gratis).
Spesso, purtroppo non sempre, quando vado a Padova poi torno a Milano passando da Venezia che l'anno scorso ho iniziato a vedere dall'acqua, remando. Venezia o ti piace o non ti piace affatto. E a me piace proprio perché la vedo così: non prendo più il battello se proprio non devo andare su un'isola, cammino tantissimo e camminando attraverso calli e ponti vuoti. Faccio la turista anche io, mica no. Ma con la fortuna di poterci tornare. Poi, non è fortuna: è merito, dico sempre. Ho fatto amicizia con persone che vivono a Venezia e la amano molto, che fanno cose per renderla una città vivibile e dove tessere relazioni di comunità.
Hanno aperto da poco, lavorandoci tanto anche a causa dell'acqua alta, un circolo ricreativo culturale: Soto Aqua (se ti va puoi seguirlo su Instagram e Facebook). Domenica mattina, dopo aver preso un caffè mangiando una frìtola e forse fatto un primo giro in barca a remi, sarò lì a parlare di Instagram, di come usarlo per far sapere a quante più persone di Soto Aqua (e delle altre attività locali che hanno bisogno di crescere).
A lezione a Padova ci torno sabato. Ogni anno incontro persone straordinarie. Insegno Comunicazione Digitale, quindi capita spesso che mi chiedano: quanto si deve crederci? Io rispondo che se si è bravi si può lavorare bene per chiunque, non si tratta di una scienza esatta, ma è un lavoro. Certo, aggiungo, ci sono delle realtà politiche, per fare un esempio, per cui io non lavorerei mai. Qui Laura mi ha fatto un regalo scrivendomi una mail: «Mi è tornata in mente questa storia raccontata da Arnold Newman. Magari lo conosci già, è stato un fotografo statunitense, considerato il più grande ritrattista del secolo scorso. A me è piaciuto molto per il suo consiglio più noto: "We do not take pictures with our cameras, but with our hearts and minds". Tra i lavori che ha realizzato, oltre ai ritratti di Kennedy, Picasso, Stravinsky... c'è anche quello di Alfred Krupp, un criminale nazista. Ecco cosa racconta in un'intervista rispondendo alla domanda: "C’è qualcuno che non avrebbe voluto fotografare?". Inizialmente mi ero rifiutato di fotografare Alfred Krupp e quando Newsweek mi chiese di farlo, mi rifiutai spiegando che per me era come la personificazione del demonio. Newsweek rispose: "Bene, è quello che pensiamo anche noi. Va’ e fallo". Fu una sfida infernale. Io mi organizzai e lui cercò di farmi dichiarare persona non gradita in Germania. Quando tornai là ero terrorizzato. Ironia della sorte, alla fine fu una delle foto che mi diedero maggiore soddisfazione». Puoi vedere quella foto qui insieme ad altri suoi ritratti in un pezzo commemorativo del Los Angeles Times in cui si parla del suo modo di fare ritratti, includendo i dettagli per vedere un insieme, non solo una faccia.
Questa storia vale come consigli a leader promettenti.
A proposito di fotografia: ai Tre Oci a Venezia c'è la mostra di Ferdinando Scianna. L'audioguida merita la visita: lui con la sua voce che racconta le sale, le opere in mostra, la sua storia, le persone che ha incontrato, le emozioni vissute e che ci sta passando. Me ne sono innamorata. Questo vale per quell'appuntamento con l'artista di cui avevo parlato qua.
Ti piacerebbe farlo? Qui - grazie al bellissimo lavoro di condivisione di Marco Segato - trovi il calendario e la mappa delle mostre da andare a vedere quest'anno.
E ora torniamo alle solite cose.
IL BIGNAMI DEL MARKETING
Come far interagire storytelling e experimental marketing spiegato dal piano comunicazione di Gucci rivolto ai clienti più giovani, quelli notoriamente meno leali ai brand.
In breve: lo storytelling è un'esperienza universale, e la storia di un marchio e la sua narrativa, ciò che il brand racconta, sono oggi importanti per i consumatori quanto i prodotti stessi. Gucci - attingendo a interessi, desideri e pezzi di vita reali del suo pubblico - ha dato ai millennial una collezione dove ogni capo è un talismano.
⚠️ UNA COSA CHE TI CONSIGLIO ASSAI è leggere l'oroscopo della comunicazione 2020. Lo ha scritto Mafe De Baggis.
🍝 PARLA COME MAGNI
Oggi a pranzo ho parlato di è una lista che aggiorno dopo pranzo, quando ho conversazioni interessanti.
Spesso.
📺 STO GUARDANDO
The New Pope, su Sky. Alcune battute del cardinale Angelo Voiello, il Segretario di Stato interpretato da Silvio Orlando, valgono crediti per un corso qualsiasi di change management (e quasi prenderei appunti di tutto ciò che dice in questa seconda stagione di Sorrentino).
Messiah, su Netflix. Non lo avrei visto mai se non fosse stato per il suggerimento di Serena che di storie se ne intende. Mi sono fidata.
🎧 STO ASCOLTANDO
Sapiens. Da animali a dèi: breve storia dell'umanità, di Yuval Noah Harari, un libro che serve a farci sentire più istruiti. L'ho quasi finito. Lo trovi su Storytel.
🗄️ DALL'ARCHIVIO
10 cose che ho imparato da un pessimo capo, un post collaborativo del 2016 che mi è valso il riconoscimento della Treccani e che ancora oggi è tra le cose più lette del mio blog. Prima o poi dovrei aggiornarlo.
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI
Ho un blog dal 2003, che si chiama Semerssuaq. La prima newsletter l'ho mandata nel 2012 e l'ultima due settimane fa che nel frattempo sono stata distratta. L'oggetto dell'ultima è: tl;rl: se è troppo lunga leggila dopo, ha avuto il 62% di open rate. Se sei tra i 24 nuovi iscritti: grazie per la fiducia. Ne mando solitamente una alla settimana, pause escluse. La newsletter di fine 2019 contiene 80 link, conclusioni e previsioni per il 2020. Te la consiglio.
💌 Ti è piaciuta questa newsletter? Dentro ci sono solo 19 link e 1175 parole e puoi inoltrarle tutte a qualcuno a cui vorresti farle leggere. A me farebbe piacere.
📩 Te l'hanno inoltrata? Non la ricevi perché non ti sei mai iscritta/o: puoi rimediare lasciando la tua mail qua. Sei indecisa/o? 👍 Hai ragione: di mail ne riceviamo già tutti troppe, ma se ti va qui e qui trovi un po' di quelle cose belle che chi la riceve mi scrive, vale come recensione.
La prossima newsletter con i link delle cose che ho letto, cose sulle questioni fondamentali della vita (che mi fanno essere felice, capire meglio, essere più consapevole, triste o arrabbiata), potrebbe arrivare giovedì prossimo.
❤️ Nel frattempo fai cose belle.
📮 Ricevi questa mail perché sei tra i 3142 iscritti alla newsletter di
Semerssuaq, il blog di Domitilla Ferrari
🐌 tl;rl sta per too long, read later al posto di tl;dr (troppo lungo, non letto): prenditi i tempo che serve.
❌ Non ti interessa più?
Cancellati dalla mailing list e 👋 ciao.