Le cose importanti: le parole
Issue n.46
Se tutto è storytelling, nulla è storytelling, @giuliopasserini
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Nel mio posto preferito a Milano che è la Librosteria - una libreria di libri usati dove però si mangia pure - Federico, che è il librario, ha sparso una serie di cartelli e annunci vari.
Uno di questi è:
Azienda leader del settore cerca settore in cui operare.
Vale come riassunto.
Quindi, vero che possiamo descrivere le cose meglio di come stiamo facendo? Ovvio che lo storytelling è utile, ma probabilmente non è quello che pensate che sia. Come tutta una serie di parole in inglese, come racconta nel suo TEDx Stefano Andreoli, sì quello di Spinoza: Moriremo di storytelling.
Per approfondire:
• Come evitare di fare schifo nel raccontare prodotti e servizi, di Annamaria Anelli ospite di Merita Business Podcast.
• Stai pensando di fare un corso? Ti consiglio quello online di Digital Update con Mafe de Baggis per imparare a produrre un piano editoriale sostenibile e capace di trasmettere la cultura aziendale. Usando il codice MiMandaDo ti costerà 84 euro al posto di 99.
Altre cose interessanti:
• marketing personas per principianti;
• l'ultima newsletter estiva di Gianluca Diegoli (dice che va in vacanza e si porta da leggere);
• è uscita la guida di Genova scritta da Myriam Sabolla, vale come consiglio.
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Le cose importanti: le parole.
Ho un blog dal 2003 anche se lo aggiorno di rado oramai ho sempre pensato che stia lì perché da qualche parte le cose che penso devo pur metterle. Su Twitter, spesso, nelle Instagram stories da salvare. E poi in questa newsletter. Sono passata per un canale di Telegram che ho abbandonato e per tutti i social network, anche quelli che non ci sono più. Il mio esempio preferito quando insegno all'università spiegando che la comprensione dei meccanismi è più importante della conoscenza delle piattaforme è Plurk (e se ti ricordi cos'era senza gugolare ti offro un caffè).
Di queste migrazioni del pensiero scritto, che pare tendano a essere sempre più private, parla Vincenzo Cosenza sul suo blog.
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E ora sì, chiusa la parentesi utile, parliamo davvero delle cose importanti: i fatti miei.
Ovvero: dormo poco, vedo serie tv.
📺 Ho finito Fleabag (e sul tema consiglio sempre a tutti After Life, segnatelo).
Ho iniziato e finito Good Omens tratta dal romanzo di Terry Pratchett e Neil Gaiman (pubblicato in italiano come Buona Apocalisse a tutti! da Mondadori).
Neil Gaiman lo amo tanto, lo seguo su Twitter fermarsi nelle librerie degli aeroporti a firmare di nascosto i suoi libri. Qui c'è una sua Masterclass sullo storytelling, per tornare a dire cose utili.
⚠️UNA COSA CHE TI CONSIGLIO ASSAI è essere felice. Ne ho scritto qui.
E niente, questa sarà una newsletter lunghissima perché mentre cercavo cosa linkare di Neil Gaiman ho letto questo articolo sul Guardian e in verità ci avrei scritto un post, sempre sulla felicità (che ho messo in bozze insieme agli altri 150 che ora sono quindi 151):
Sono stato in Cina nel 2007, alla prima convention fantascientifica e fantasy approvata dal partito nella storia della Cina. E a un certo punto ho preso da parte un alto funzionario e gli ho chiesto perché non fosse mai successo prima. Cosa era cambiato? È semplice, mi ha detto. I cinesi erano bravi a copiare, ma non a fare innovazione, a inventare. Non immaginavano. Così una delegazione è stata mandata negli Stati Uniti, in Apple, Microsoft, Google, e lì hanno incontrato le persone che stavano inventando il futuro e hanno scoperto che tutti avevano letto fantascienza quando erano ragazzi o ragazze. La finzione può mostrarti un mondo diverso. Può portarti da qualche parte dove non sei mai stato. Una volta che hai visitato altri mondi, come quelli in cui si mangiavano frutti di fata, non puoi mai essere completamente contento del mondo in cui sei cresciuto. Il malcontento è una buona cosa: le persone scontente possono modificare e migliorare i loro mondi.
E ancora, lunghissima dicevo: ho anche letto un articolo su Bolaño e la fantascienza (che come puoi vedere parla di me):
Bolaño si dedica alla costruzione di un immaginario che fa della cosiddetta autofinzione un abile esercizio di distanziamento ironico e parodico da tutta la fenomenologia della sua attività artistica e letteraria tra le file dell’avanguardia, di cui però non rinnegherà mai l’atteggiamento programmaticamente antagonistico.
📊E poi c'è questa cosa che i dati mi creano sobbalzi al cuore: Federico Pepe ha messo online alcuni dei lavori dei suoi studenti per l'esame in Linguaggi Visuali per sistemi complessi in cui insegna all'Università degli Studi di Udine. Scorri fino alla fine e dimmi se non è bellissima l'analisi dei dati generati dagli 80 mila messaggi della chat tra uno studente e la sua fidanzata su Telegram.
Per approfondire:
• Dataninja School, un progetto per la data literacy con corsi a partire da 45 euro. Fanne buon uso.
🍝 PARLA COME MAGNI
• Oggi a pranzo ho parlato di, è una lista. La aggiorno spesso. Dopo pranzo.
📚 STO LEGGENDO
• ho iniziato a leggere (e usare, per una cosa di lavoro un po' lunga) il notebook di Seth Godin realizzato per Moo, se hai un'idea da sviluppare te lo consiglio.
🗄️DALL'ARCHIVIO
• Cinque cose per cui ero portata e poi ho mollato, un post del 2016 che se non hai mai letto merita la tua attenzione perché le cose che abbiamo mollato nella vita tornano sempre utili.
• Miss Universoparallelo, sì scritto tuttattaccato ché nel 2003 sul blog ci scrivevo così oltre che in terza persona singolare. E questo post mi è venuto in mente perché è dedicato a Stefano Benni, non che lui l'abbia mai saputo, ma ci ho pensato vedendo che esce un suo nuovo libro, di poesia.
E, PER FINIRE, UNA NUOVA RUBRICA: ESPRIMI UN DESIDERIO 4/ di varie
• Il desiderio della volta scorsa non c'era perché non sapevo cosa desiderare e allora ho chiesto:
E tu che desideri hai?
• ll desiderio di oggi è riuscire a gonfiare la ruota davanti della bici.
NELLE PUNTATE PRECEDENTI
💌 La scorsa newsletter è della settimana scorsa, contiene ancora un sacco di appuntamenti utili: come oggetto aveva E tu che desideri hai? ha avuto il 57.4% di open rate e la trovi qui. Sì sei ancora in tempo per rispondermi.
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La prossima newsletter con i link delle cose che ho letto, cose sulle questioni fondamentali della vita (che mi fanno essere felice, capire meglio, essere più consapevole, triste o arrabbiata), potrebbe arrivare giovedì prossimo oppure tra un mese, dipende come va. Nel frattempo ❤️ ️fai cose belle.
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