Ditelo a quelli del marketing
Issue n.56
I super giovani in genere invecchiano molto male. Finiscono anzitempo a sputare sul televisore come gli anziani che dovevano rottamare. Vale per i politici e per i giornalisti. Che fortuna essere nata vecchia, Marianna Aprile
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A casa ho il primo numero di Queue, la rivista di Netflix. Ce l'ho da fine agosto e mi ero ripromessa di sfogliarla per parlarne. Non l'ho ancora fatto.
Tutti siamo produttori di contenuti, dicevo, ma i brand cercano di esserlo più di tutti noi. E io volevo farmi un'idea.
E ora torniamo alle solite cose.
IL BIGNAMI DEL MARKETING
🆕 Per anni ho avuto una rubrica sul blog che mi portava via poco tempo ma che la gente si ricordava, tanto che spesso qualcuno mi chiedeva «Ma tu sei quella di ditelo a quelli del marketing?». Sono io, quindi dite a quelli del marketing che sono tornata perché ho scritto un post sulla differenza dei messaggi per target diversi, diciamo così: meglio dire che un'università è cara o che è facile?
Mario Tedeschini-Lalli ha tradotto un articolo del direttore del Reuters Institute for the Study of Journalism di Oxford sulle battaglie di retroguardia nel giornalismo, quelle che «non servono a conquistare un solo centimetro di terreno in più. Solo a rinviare la sconfitta». Non vale solo per il giornalismo.
Tra le poche aziende di moda in grado di tradurre la visione bizzarra del direttore creativo in prodotti accessibili e che vendono tanto: Gucci.
Qui, invece, si parla di M&A.
E qui di stereotipi (che fanno male al brand, se serve ripassare).
Dai guest contributor agli Instagram takeover: qui è dove si racconta quello del principe Williams per il National Geographic, mentre su Instagram - dopo la vita in ordine - ora ci si mostra il disordine della vita reale.
E poi c'è TikTok che ha superato per download su iOs sia Facebook che Instagram e che - forse - Mark Zuckerberg sta sottovalutando (e pure noi).
Perché usiamo solo Google? Perché è facile. Qui c'è la lista dei servizi alternativi per tutto usati da Stefano Quintarelli. È un'idea.
CONSIGLI PER LEADER PROMETTENTI
Il processo di pianificazione (se non sai come si fa questo è un riassunto utilissimo, con esempi a prova di dubbio).
Ho fatto retweet a una cosa scritta da Beatrice Dorigo: Se avete dei dubbi su qualcuno, guardate chi sono i suoi amici. Di solito si capiscono un sacco di cose. E che Francesca Marano ha commentato, aggiungendo: E questo peraltro è il motivo per togliere amicizie sui social alle persone e smettere di seguirle, anche se sembra una cosa da asilo Mariuccia. Si chiama brand association, look it up 😉
Perché a volte non serve neppure dirle le solite cose, lo fanno gli altri per me. Per saperne di più, su Inc.: Sei la media delle cinque persone con cui trascorri più tempo, quindi scegli con saggezza.
⚠️UNA COSA CHE TI CONSIGLIO ASSAI è non dire che non sai le cose, che non leggi i giornali, che non ascolti le notizie alla radio, che non hai tempo. Insieme al dormire poco (che è un problema, mica no) e leggere tante cose via Twitter, grazie soprattutto a una buona selezione di chi seguire fatta negli anni, due sono le cose che faccio per sapere cosa succede nel mondo e che ti consiglio:
ascoltare la rassegna stampa di radio 3, Prima Pagina, dalle 7.15 alle 8.45.
abbonarti a Good Morning Italia, che questa settimana ha lanciato il servizio business. Dillo al tuo capo.
Sapere le cose vale per tutto:
intervistata da Federico Badaloni al Summit di Architecta, la società italiana di Architettura dell'Informazione, Debora Bottà (autrice di User eXperience design. Progettare esperienze di valore per utenti e aziende, pubblicato da Hoepli), ha dato un consiglio per restare creativi: leggete!
Sempre in tema: oggi Filippo Sensi chiede su Twitter:
Qual è il #primogiornale - di carta o online, tv o radio, social - che andate a leggere appena svegliati?
🍝 PARLA COME MAGNI
• Oggi a pranzo ho parlato di, è una lista. La aggiorno spesso. Dopo pranzo.
📚 STO LEGGENDO
• Confusione di stelle, di Alda Merini (Einaudi), un libro di poesie e lettere scritte dopo il ricovero manicomiale. Oggi, guarda un po', è la Giornata mondiale della salute mentale. A cosa serve? A creare una coscienza contro lo stigma sociale. A far sì che chi ha bisogno chieda aiuto. Se ti va di approfondire il tema qui c'è un video di Ed Sheeran e il principe Harry, tra le tante iniziative di sensibilizzazione di quest'anno.
Tu hai mai chiesto aiuto?
Quando ne ho avuto bisogno io l'ho fatto, ma ora non ti racconto questo, ti racconto una cosa che magari anche a te, come agli amici che lo sanno, suonerà un po' stramba, ma te la racconto così magari mi scrivi raccontandomi una tua cosa matta. Ci hai mai fatto caso che i libri di Einaudi sono incartati? Spesso, non tutti. Ecco io solo i libri di Einaudi li posso portare a letto perché ho una regola: in camera non porto nulla che sia stato in giro. Quelli incartati li scarto e posso.
Quindi sul mio comodino al momento ce ne sono tre, gli altri due sono:
• Macchine come me, di Ian McEwan.
• Almarina, di Valeria Parrella.
📖 LA LISTA DEL VOGLIO
• il 15 ottobre esce Questa non è la mia faccia. Saggi sparsi su leggere, scrivere, sognare e su un mucchio di altra roba, di Neil Gaiman (Mondadori) che io a novembre vedo al Barbican a Londra (grazie Gianfranco; Daniela lo so lo so, vale un caffè).
🎞️ COSA VEDERE IN TV
Nella newsletter della scorsa settimana dicevo che ho visto troppi film brutti e chiedevo cosa salvare su Netflix e Prime Video. Ho fatto una lista dei suggerimenti, grazie a tutti.
Nel frattempo ho iniziato le serie Il regista nudo e The Politician su Netflix. Mi stanno piacendo entrambe.
🗄️ DALL'ARCHIVIO
• I manager di domani saranno superconnettori, un articolo di Silvia Zanella su La nuvola del lavoro.
• Come farsi benvolere in poche semplici considerazioni, un post che considero un sempreverde dall'archivio di Andrea Beggi.
L'ANGOLO DELLA POLITICA
• Se ci incontriamo per strada, o stiamo in fila alla cassa del supermercato, non c’è bisogno che tu mi chieda “di dove sei?” né tantomeno mi devi mettere nella condizione di doverti spiegare, sostanzialmente, perché sono nera in Italia, un post di Oiza Q. Obasuyi 24 anni, una laurea in Lingue e collaboratrice di The Vision (dove tempo fa ha scritto quest'altra cosa interessante).
• Un corto, cortissimo, di Gipi che se non hai visto devi rimediare ora.
• No, il Tinder di sinistra non è ancora arrivato in Italia, grazie a tutti, però, per avermelo segnalato.
NELLE PUNTATE PRECEDENTI
Ho un blog dal 2003, la prima newsletter l'ho mandata nel 2012 e Semerssuaq non è un nome di fantasia.
Sei tra i nuovi iscritti di questa settimana? 1. grazie per la fiducia, 2. se vuoi leggere quella prima è qui: l'oggetto è ⚠️ NSFW Alert e, nonostante l'oggetto, ha avuto il 61.9% di open rate. Non come quella con oggetto bozza, per errore, che ha avuto il 69% di open rate, ma la maggior parte degli iscritti quella settimana ha aspettato il sabato per aprirla 😎 sempre per via di quella cosa della fiducia di cui parlo spesso (anche qua).
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La prossima newsletter con i link delle cose che ho letto, cose sulle questioni fondamentali della vita (che mi fanno essere felice, capire meglio, essere più consapevole, triste o arrabbiata), potrebbe arrivare giovedì prossimo. Nel frattempo ️❤️️fai cose belle.
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